In 48 ore quattro donazioni multitessuto in Lombardia: oltre 50 pazienti potranno tornare a vedere, camminare o guarire da gravi patologie
Grande prova di generosità dei cittadini e di coordinamento del sistema sanitario regionale
(Milano, 25 set. '25) Negli ospedali di Luino (ASST Sette Laghi), Vimercate (ASST Brianza), Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e IRCCS Humanitas di Rozzano – dove per la prima volta è stato possibile avviare con successo questo percorso – si sono realizzate quattro donazioni multitessuto in sole 48 ore.
Le donazioni hanno permesso il prelievo di cornee, vasi e valvole, cute e tessuto muscolo-scheletrico. Più di 50 riceventi potranno così beneficiare di un trapianto: pazienti che riacquisteranno la vista, grandi ustionati che riceveranno nuova cute, malati cardiaci che avranno nuove valvole e persone che potranno tornare a muovere un’articolazione.
Il ruolo del Coordinamento Regionale di Procurement di AREU
Il risultato è stato reso possibile dal lavoro congiunto di professionisti sanitari, dei Coordinamenti Ospedalieri di Procurement (COP), delle Banche dei Tessuti e del Coordinamento Regionale di Procurement (CRP) di AREU Lombardia, che ha diretto l’intero processo.
Grazie alla guida delle infermiere Elisa Pizzera e Cristiana Cipolla, il CRP ha garantito qualità, sicurezza e uniformità in ogni fase. La logistica è stata invece gestita dalla Consolle Regionale Trasporto Organi di AREU, che ha coordinato mezzi e autisti dedicati.
Una rete di solidarietà che restituisce speranza
“Questi straordinari risultati – ha sottolineato l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso – dimostrano il valore della solidarietà e l’eccellenza del nostro sistema sanitario. La donazione di tessuti e organi è un gesto che restituisce speranza e qualità di vita a tanti pazienti”.
“Ogni donazione è un atto di straordinaria generosità – aggiunge Marco Sacchi, responsabile del Coordinamento Regionale di Procurement di AREU Lombardia –. Il nostro ringraziamento più profondo va ai donatori e alle loro famiglie: il loro ‘sì’ rappresenta il cuore del sistema dei trapianti e rende possibile tutto questo”.