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Armonizzazione e standardizzazione dei medicinali in dotazione ai mezzi territoriali di soccorso avanzato in Lombardia

Abstract

Armonizzazione e standardizzazione dei medicinali in dotazione ai mezzi territoriali di soccorso avanzato in Lombardia

Autori

ESTENSORI
E. Perego**, G.F. Villa*, P. Minghetti**
COADIUTORI
C. Frigerio*, A. Brancaglione*, S. Campi*, S. Zerbi*, A Calini*, A. Mariotti*, L. Colombi*, F. Kette*, O. Valoti*, A. Andreassi*
* AREU Lombardia
** Università degli Studi di Milano

Contesto

Dotazione farmacologica nei mezzi di soccorso avanzato di AREU.

Disegno e Studio

Studio osservazionale, retrospettivo, analitico, a coorte singola, eseguito sui farmaci in dotazione ai mezzi di soccorso avanzato (MSA) presenti in Lombardia.

Obiettivo

Analisi e standardizzazione Regionale della dotazione obbligatoria dei medicinali presenti nei Mezzi di Soccorso Avanzato (MSA) lombardi.

Metodi

Eseguita un'analisi retrospettiva relativa ai consumi qualitativi e quantitativi dei farmaci somministrati in Emergenza/Urgenza dal personale AREU 118 alla popolazione adulta, si è evidenziata una situazione regionale molto eterogenea. La necessità di redazione di una nuova dotazione standardizzata ha seguito i seguenti criteri: medicinali in uso in comune in più AAT, dati riferiti a specifica letteratura scientifica, validata esperienza pratica in ambito territoriale, linee guida della Società Italiana Sistemi 118 (SIS 118). La valutazione dei singoli farmaci è stata condotta per un anno da uno specifico gruppo di studio AREU con redazione di opportune schede tecniche.

Risultati

Nella dotazione farmacologica definitiva sono stati selezionati 71 medicinali per i mezzi medicalizzati. L'esame sulla loro conservazione, svolto per ottimizzarne la gestione, ha evidenziato la presenza di sei formulazioni più critiche (adrenalina [1 mg/1mL], adrenalina [5 mg/5 mL], insulina, ossitocina, rocuronio e succinilcolina). La loro necessità di conservazione una temperatura tra 2°C e 8°C, obbliga ad una conservazione nel frigorifero di postazione e in quello a bordo dei MSA in un apposito contenitore.

Conclusioni

La scelta di una dotazione farmacologica unica e standardizzata a livello regionale per i MSA offre indubbi vantaggi in termini di trattamento unificato del paziente, con utilizzo di medesime linee guida e comune formazione del personale. Tale scelta permette anche un miglior controllo di consumi e costi, garantendo una gestione univoca dei farmaci con le loro relative criticità.

Articolo Completo

L'arresto cardiocircolatorio extraospedaliero (OHCA) in provincia di Mantova

Abstract

Gli arresti cardiocircolatori extraospedalieri (OHCA) in provincia di Mantova: analisi dei dati e rilevanza della figura infermieristica.

Autori

G. Castelli*, G. P. Castelli**, A. Iasci**, M. Masotto**
* UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA. CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA
** AAT 118 MANTOVA AREU [Azienda Regionale Emergenza e Urgenza] Lombardia

Contesto

Valutazione dell'arresto cardiaco in ambito extraospedaliero in un'area delimitata della Regione Lombardia.

Disegno e Studio

Studio osservazionale, retrospettivo, analitico, a corte singola, eseguito sulla popolazione mantovana.

Obiettivo

Analizzare l'incidenza di ACC nel territorio mantovano (area di 2340 km2, con popolazione di 415.000 abitanti e densità di 177 abitanti/km2) nel periodo 2012-2014, riscontrare correlazioni con i tempi di arrivo in posto del primo mezzo di soccorso (e/o inizio RCP), esiti della applicazione della terapia per l'ACC a bordo di mezzo di soccorso infermierizzato.

Metodi

si è proceduto ad estrarre dati dal Sistema Gestionale Emergency Management (EmMa) della COEU di Mantova dal 1 gennaio 2012 al 31 agosto 2014. Per ogni paziente abbiamo raccolto età, sesso, tempo intercorso tra chiamata ed arrivo del mezzo EMS, presenza di testimoni, RCP effettuata da astanti, tempo tra chiamata ed erogazione del primo shock in presenza di FV/TV senza polso, primo ritmo di presentazione e tempo di ritorno al circolo spontaneo. L'età è stata calcolata con mediana e percentili, i tempi in minuti e secondi. In un sottogruppo di pazienti con ROSC (2013-2014) sono stati calcolati il GCS (Glasgow Coma Score) e la sopravvivenza a 24 ore, il CPC (Cerebral Performance Category) alla dimissione ed a 30 giorni. I mezzi di soccorso sono equipaggiati con: mezzi di soccorso avanzato (MSA) con medico, mezzi di soccorso intermedio (MSI) con infermiere addestrato alla somministrazione di farmaci durante RCP ed alla gestione delle vie aeree con presidi sovraglottici, mezzi di soccorso di base (MSB) con soccorritori.

Risultati

Sono stati registrati 1381 adulti con ACC extraospedaliero. L'età mediana dei pazienti è stata di 77 anni (63-85, rispettivamente 25°-75° percentile). I maschi sono stati 813 (58,9%) e la incidenza di ACC extraospedaliero globale è stata di 1,25 ogni 1000 abitanti. La RCP è stata applicata a 989 pazienti (71,6%): 833 con intervento di MSA (62 in supporto a MSI), 88 con intervento di MSI, 68 solo da MSB. I pazienti deceduti sul territorio in totale sono stati 1137, quelli trasportati in Pronto Soccorso con RCP in corso 93 (9.4%) e 151 i ROSC (15,3%). Il ritmo di presentazione dei 989 pazienti rianimati è stato asistolia in 674 casi (68,1%), PEA in 153 (15,5%), FV/TV senza polso in 150 (15,2%), altri ritmi 12 (1,2%). Nel sottogruppo di pazienti rianimati (n=989) il tempo mediano tra orario di collasso ed inizio delle manovre di RCP è stato di minuti 5'49'' nei ROSC (0-11'6''; 25°-75° percentile) e 12'05'' nei pazienti deceduti (n=745) (7'35''-15'38''; 25°-75° percentile). In un sottogruppo di 83 ROSC effettuati nel periodo 2013-agosto 2014, la mortalità a 30 giorni è risultata simile confrontando le missioni gestite da MSI ed MSA (50 vs. 54.5%); CPC 1-2 a 30 giorni è stato riscontrato nel 32.14% e 25.45% dei ROSC rispettivamente per MSI ed MSA.

Conclusioni

OHCA in provincia di Mantova nel periodo di osservazione è stata 1.25/1000 abitanti; i ROSC presentavano minori tempi mediani intercorsi tra collasso ed inizio RCP (5'49'' vs 12'05''); il numero di pazienti con CPC 1-2 a 30 giorni dopo ROSC e trattati da MSI non è risultato inferiore al numero di quelli trattati da MSA (32.14 per MSI vs 25.45%).

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Impatto dell'arresto cardiocircolatorio extra-ospedaliero (OHCA) in Lombardia (Italia):

Abstract

Impatto dell'arresto cardiocircolatorio extra-ospedaliero (OHCA) in Lombardia (Italia): analisi dei dati del soccorso sanitario territoriale 118.

Autori

Villa G.F.*, Minoretti V.**, Pagliosa A.*, Canevari F.*, Manera M.***, Solaro N.***, Kette F.*, Salmoiraghi M.*, Zoli.A.*, Direttori e Coordinatori delle AAT*.
* AREU [Azienda Regionale Emergenza e Urgenza] Lombardia – Milano
** Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Milano-Bicocca
*** Department of Economics, Management and Statistics, Università di Milano-Bicocca

Contesto

L'arresto cardiocircolatorio extra-ospedaliero è diventato un'emergenza di salute pubblica globale nei Paesi occidentali. Nessuna raccolta dati inerenti all'OHCA è mai stata precedentemente effettuata in regione Lombardia.

Disegno e Studio

Studio osservazionale, retrospettivo, analitico, a corte singola, eseguito sulla popolazione lombarda in regione Lombardia.

Obiettivo

Lo studio punta ad analizzare l'evento arresto cardiaco extraospedaliero nella popolazione della regione Lombardia, campione quantitativamente e qualitativamente significativo della popolazione italiana. Lo studio è basato sui dati raccolti attraverso il monitoraggio dell'attività degli operatori delle Centrali Operative e del personale del soccorso territoriale.

Metodi

I dati riguardanti gli arresti cardiocircolatori extra-ospedalieri nella popolazione lombarda (9.924.447 unità) sono stati retrospettivamente raccolti tramite il Sistema Operativo EmmaWeb, e utilizzati per la crezione di un database. I dati si riferiscono ad un periodo complessivo di 30 giorni così suddiviso: 14-23 ottobre 2013, 14-23 gennaio 2013, 14-23 marzo 2014. Le informazioni inerenti alla degenza e allo stato alla dimissione dei pazienti, sono state fornite dagli ospedali riceventi.
Si sono inizialmente considerati tutti i casi di ACC in cui sono intervenute le squadre di soccorso; in seguito, secondo le direttive dell'Utstein Style sono stati esclusi gli ACC in cui non sono state iniziate le manovre rianimatorie da parte del personale preposto (269), gli ACC ad eziologia non cardiaca (74) e gli ACC non testimoniati (176).

Risultati

Dei 946 casi considerati inizialmente, vengono infine mantenuti ed analizzati 428 (70,9%) eventi di arresto cardiocircolatorio testimoniato a presumibile eziologia cardiaca.
Secondo i parametri di valutazione dell'Utstein Style, gli outcome analizzati sono stati il Susteined ROSC (107 casi – 25%), il Survival Event (S.E.) in Pronto Soccorso (95 casi – 22,2%), il Survival Event a 24 ore (88 casi – 20,6%) e a 30 giorni (46 casi – 11%).
Si è valutata l'influenza sull'esito dell'evento di tutte le variabili intervenute durante l'evento sanitario, considerando sia fattori non modificabili, che fattori direttamente dipendenti dal soccorso. Tra queste variabili, quelle che si sono dimostrate statisticamente significative sono: l'età avanzata, correlata ad una maggiore incidenza del fenomeno e ad un più basso tasso di ROSC (p<0,001); la qualità del ritmo di presentazione, in quanto ritmi defibrillabili presentano una più alta correlazione a ROSC (p<0,001) e a S.E. a 30 giorni (p<0,05); i mezzi intervenuti, con un tasso più elevato di ripristino del circolo in quei casi in cui il mezzo di base è stato affiancato da un mezzo avanzato o intermedio (p<0,001); la precocità delle manovre rianimatorie da parte di astanti, con l'utilizzo di PAD nel 1,6% e l'inizio di RCP nel 30% dei casi, che porta ad una maggiore possibilità di ROSC (p<0,05) e di riscontro di un ritmo defibrillabile (26,4% vs 16,1%).
Nell'analisi delle tempistiche, i risultati, sebbene non valutabili dal punto di vista statistico, evidenziano come intervalli ridotti si ricolleghino a una maggiore possibilità di riscontro di un ritmo defibrillabile.
Altre situazioni analizzate, ma che non hanno portato a risultati validi sono l'outcome neurologico, l'effetto della stagionalità e l'utilizzo dell'ipotermia terapeutica intraospedaliera. Interessante è il confronto, sia a livello nazionale che internazionale, dei costi rilevati, in quanto in Lombardia questi risultano notevolmente minori rispetto a quelli di altri Paesi.

Conclusioni

Oltre all'importanza di alcune variabili nel condizionare l'esito dell'arresto cardiaco, si sono riscontrate particolari differenze tra i dati raccolti in zone urbane (Centrali Operative situate in zone urbane, SOREU Metropolitana) e i dati raccolti in zone extra-urbane (Centrali Operative situate in zone rurali, SOREU Provinciali), soprattutto per quanto riguarda le metodiche di gestione delle tempistiche e dei mezzi inviati. Ciò ha portato ad una nuova gestione dell'intervento di automediche ed autoinfermieristiche, che verrà prossimamente analizzata.
Inoltre, dal confronto con la letteratura straniera, si evidenzia l'importanza di una maggiore formazione e informazione della popolazione laica sull'importanza della precocità d'intervento da parte del cittadino.

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